Ittero neonato: cause, sintomi, incidenza, quando è fisiologico, terapie

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Redazione
03 Marzo 2022
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Ittero neonato: cause, sintomi, incidenza, quando è fisiologico, terapie

L'ittero neonatale è una condizione molto diffusa e frequente. Colpisce 1 bambino sano su 2, si risolve spontaneamente nel giro di qualche settimana. Ci sono però anche casi in cui la colorazione giallastra della pelle è indice di una patologia: qui, bisogna fare degli esami e stabilire una terapia curativa. Scopriamo come si manifesta l'ittero neonato, quando è fisiologico e quando non lo è.

Quando si tratta del proprio bimbo appena nato, le preoccupazioni si susseguono spesso una dietro l'altra. Immagina, poi, di notare una progressiva colorazione giallastra sulla pelle del tuo piccolo, e l'ansia schizza alle stelle. Tuttavia, l'ittero neonato è molto spesso una condizione del tutto fisiologica, che colpisce molti bimbi nati sani. 

In questo articolo vediamo insieme:

Ittero neonato: una condizione molto comune

Già: l'ittero neonato, nella sua forma fisiologica, è una condizione molto comune. Secondo le statistiche, colpisce i neonati con questa incidenza:

  • più del 50% di bambini nati sani, a termine della gravidanza
  • circa l'80% dei bambini nati prematuri (prima della 37esima settimana).

Come puoi vedere, circa 1 bambino nato sano e a termine su 2 presenta sintomi di ittero fisiologico. Il sintomo più evidente è la colorazione giallastra della pelle, delle mucose e delle sclere; dura qualche giorno, e poi scompare.

Come capire se la pelle è davvero giallastra

A volte capita che i genitori di un neonato, dopo 9 mesi di ricerche e studi in vista della nascita del primo figlio (o della prima figlia), siano convinti di vedere qualcosa che, in realtà, non c'è. Può anche capitare che la pelle del piccolo appaia ai loro occhi più gialla del solito, ma in realtà la colorazione sia semplicemente distorta dal tipo di illuminazione della casa.

Come fare per capire se la pelle è davvero giallastra e ti trovi di fronte all'ittero neonato?

  • Fai sdraiare il piccolo nudo (o con solo il pannolino indosso) in una stanza ben illuminata, alla luce diretta del sole: le luci al NEON, alogene, i LED falsano la percezione dei colori;
  • Osserva prima il volto, gli occhi, e poi scendi man mano lungo il corpicino. Se noti una progressiva gradazione giallastra, allora è probabile che si tratti di ittero neonatale.

Cosa sta accadendo nell'organismo di tuo figlio?

Cos'è l'ittero

Come abbiamo detto, il termine ittero si riferisce alla colorazione giallastra di pelle, mucose e sclere; questo cambio di colore è dovuto all'aumento di concentrazione di bilirubina nel sangue.

La bilirubina

La bilirubina è una sostanza prodotta dalla scomposizione dell'emoglobina contenuta nei globuli rossi. L'emoglobina è quella proteina responsabile del trasporto di ossigeno attraverso il sistema sanguigno: durante il processo di riciclo dei globuli rossi vecchi o danneggiati, l'emoglobina viene trasportata fino al fegato, elaborata e scomposta.

Una delle sostanze prodotte da questo metabolismo è appunto la bilirubina, la quale si lega a un'altra sostanza chimica per essere smaltita nella bile: è il processo di coniugazione.

È proprio qui che nasce il problema: se la bilirubina non viene smaltita abbastanza velocemente dal fegato e dai dotti biliari, si accumula, provocando l'ingiallimento di determinate parti del corpo. Nel neonato, ciò accade quando la concentrazione di bilirubina supera i 3 mg per decilitro di sangue.

Curiosità: il nome "bilirubina" viene dal greco; in origine, indicava un uccello dal giallo piumaggio, attorno al quale aleggiava una leggenda. Qualunque malato di ittero che si fosse imbattuto nel magico uccello, sarebbe guarito all'istante.

Cause dell'ittero nel neonato

Come mai la bilirubina si accumula nel fegato del lattante, provocando così tanti casi di ittero neonato? La risposta è molto semplice: mentre durante la gravidanza, il corpicino smaltisce la bilirubina tramite la placenta, quando nasce il piccolo deve "imparare" a smaltire la sostanza attraverso il fegato. Il guaio è che, nei primi giorni di vita del neonato, il fegato produce così tanta bilirubina da non essere in grado di eliminarla tutta. In sostanza, il sistema di escrezione delle sostanze di scarto non è ancora perfettamente formato, e si verificano accumuli perfettamente fisiologici. Ecco perché l'ittero è molto più frequente (80% vs 60%) nei neonati prematuri.

L'ittero neonato colpisce con maggiore incidenza i neonati di origine asiatica, ispanica e sudamericana: tendenzialmente, il loro corpo produce livelli più alti di bilirubina, e il fegato fa più fatica ad adeguarsi.

Ittero neonato: i sintomi

Se l'ingiallimento progressivo della pelle (prima viso e occhi, poi braccia e petto, poi cosce, infine palmi delle mani e dei piedi), delle mucose e della sclera degli occhi è il sintomo più evidente e palese dell'ittero neonato, non è tuttavia l'unico.

In caso di ittero neonatale, possiamo notare anche:

  • urine di colore giallo intenso, giallo scuro - il che è anomalo, considerando che la pipì di un lattante dovrebbe essere sempre incolore
  • feci molto pallide, invece che del classico colore giallo-arancio
  • sonnolenza
  • limitata capacità di suzione durante la poppata
  • pianto continuo

Tipi di ittero neonatale

A volte, però, ai sintomi classici e del tutto regolari, si accompagnano altri disturbi che fanno pensare a una condizione patologica, più che fisiologica. In effetti è così: oltre all'ittero neonato comune, esistono anche forme di itterizia patologica

Vediamo allora la differenza tra:

  • ittero fisiologico
  • ittero patologico
  • ittero da allattamento al seno

Ittero fisiologico

L'ittero del neonato è fisiologico quando presenta queste caratteristiche:

  • si manifesta nel 2o o nel 3o giorno di vita
  • la bilirubina è di tipo indiretto (non ancora processata dal fegato)
  • i valori della bilirubina si mantengono piuttosto simili di giorno in giorno
  • la bilirubina non supera livelli stabiliti, ossia 12 mg/dl di sangue nei nati a termine e 15 mg/dl di sangue nei nati prematuri
  • la colorazione gialla sparisce entro 10/15 giorni dalla prima manifestazione

Ittero patologico

A volte, però, l'ittero neonato può indicare che siamo di fronte a una patologia. Come scoprire se la situazione è più seria di quanto pensassimo? Innanzitutto, il campanello d'allarme suona quando l'ittero si manifesta dopo il 4o giorno di vita, e quando si protrae oltre 10/15 giorni. 

Poi, bisogna eseguire degli esami del sangue: saranno i risultati a dirci se si è verificato un aumento sostanziale della bilirubina nel sangue, tale da giustificare un approfondimento e ulteriori esami. 

Per essere più precisi, si tratta di ittero neonatale patologico quando:

  • la bilirubina aumenta a un ritmo di 5 mg/dl al giorno
  • la bilirubina totale supera i 13 mg/dl (per i neonati a termine) e i 15 mg/dl (per i prematuri) 

Cause dell'ittero neonato patologico

Se a oltrepassare i livelli fisiologici è la bilirubina in forma indiretta, le cause dell'ittero neonato possono essere varie:

  • incompatibilità tra mamma e figlio per il fattore Rh o per il gruppo sanguigno AB0. Nel primo caso, la mamma è Rh negativo e il figlio Rh positivo. Nel secondo caso, la mamma ha gruppo sanguigno 0 e il figlio gruppo A o gruppo B. Cosa succede se c'è una di queste due incompatibilità? Succede che la mamma produce anticorpi che si legano ai globuli rossi del figlio, distruggendoli (emolisi). In realtà, questa possibilità è oggi molto rara, dato che dopo la prima gravidanza vengono somministrati alla mamma anticorpi specifici che impediscano l'emolisi.
  • ipotiroidismo congenito
  • riassorbimento di emorragie (cefaloematoma)
  • infezioni
  • anemie congenite
  • parto indotto dall'ossitocina
  • mamma con diabete durante la gravidanza

Ittero da allattamento

Una seconda forma di ittero neonato non patologico è quello definito "da allattamento". In questo caso:

  • la bilirubina inizia ad aumentare a partire dai 3-4 giorni di vita del neonato
  • la colorazione giallastra permane oltre le 2 settimane di vita (3 se si tratta di neonato prematuro)
  • il neonato è allattato al seno, in buona salute.

Perché accade? Perché il neonato non assume abbastanza latte materno: solitamente, è perché la mamma non ne produce abbastanza. Avendo meno movimenti dell'intestino, il corpicino elimina meno bilirubine che, quindi, si accumula nell'organismo. In genere, questo tipo di ittero neonato si risolve da solo: è sufficiente continuare l'allattamento e aumentare il consumo di latte. 

Ittero da latte materno

Infine, esiste una terza forma di ittero neonato non patologico, legata al latte materno. Questo tipo di ittero:

  • si sviluppa verso il 7-8 giorno di vita del piccolo
  • persiste per circa 2 settimane, ma può anche prolungarsi per diversi mesi

La causa di questo ittero non pericoloso non è ancora del tutto chiara. La spiegazione più plausibile è che si tratti di una sostanza presente appunto nel latte materno, sostanza che favorirebbe il riassorbimento di bilirubina da parte dell'intestino. 

Anche in quest'ultimo caso, non è necessario fare alcuna terapia, men che meno sospendere l'allattamento al seno. L'ittero del neonato si risolverà comunque in modo spontaneo.

Ittero neonato patologico: come intervenire

Nel caso in cui l'ittero del neonato sia attribuibile a una qualche patologia, le terapie possibile sono due:

  • la fototerapia
  • la trasfusione

Curare l'ittero con la fototerapia

La fototerapia consiste nell'esporre il neonato alla luce di una specifica lampada. La luce (che può essere bianca, blu o LED, basta che abbia una determinata lunghezza d'onda) agisce molto velocemente sulla bilirubina accumulata: la rende, così, più facile da eliminare dall'organismo.

Curare l'ittero con la trasfusione

Se la fototerapia non si dimostra efficace, l'ittero neonato può essere curato anche con la trasfusione, ossia lo scambio di sangue. Con termine medico, si parla di exsanguinotrasfusione: grazie allo scambio di sangue, si rimuove la bilirubina in eccesso e i globuli rossi soggetti ad emolisi (per contatto con gli anticorpi della madre), e si va a riempire il vuoto creatosi con globuli rossi sani (normali) provenienti da donatori con gruppo sanguigno 0 e Rh-negativo.