Raffreddore neonato: sintomi, quanto dura, cosa fare e come prevenirlo

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Redazione
03 Marzo 2022
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Raffreddore neonato: sintomi, quanto dura, cosa fare e come prevenirlo

Raffreddore neonato: quanto è diffuso? È pericoloso per la salute del bambino? Quali sono i segnali che ti consentono di capire se tuo figlio ha preso il raffreddore? Eventualmente, come curarlo? Queste sono solo alcune delle domande che attanagliano la mente dei genitori quando il piccolo di pochi mesi starnutisce. Scopriamo insieme tutto ciò che c'è da sapere sul raffreddore nei neonati.

Se il raffreddore è una malattia infettiva molto comune negli adulti e nei bambini dai 6 mesi in su, è invece molto meno frequente nei neonati. Ecco perché, quando capita a un bambino di qualche mese, è bene fare attenzione.

Vediamo nel dettaglio:

Cosa è il raffreddore

Il raffreddore è una delle malattie infettive più diffuse e comuni, sia negli adulti, sia nei bambini. Il raffreddore neonato, invece, è una condizione più rara.

Si parla di raffreddore quando si verifica una infiammazione delle mucose delle vie respiratorie alte (le cosiddette "prime vie"), causata dai virus respiratori. Di virus respiratori, ne conosciamo oggi un'enorme quantità, ossia più di 200, tra cui:

  • i rhinovirus
  • i coronavirus
  • i virus dell'influenza
  • il virus respiratorio sinciziale

L'estrema varietà e abbondanza di virus respiratori spiega il perché è possibile ammalarsi più volte durante una stessa stagione. Fortunatamente, il raffreddore è una malattia infettiva molto contagiosa ma poco grave.

Quando viene il raffreddore

ll raffreddore, nel neonato o nell'adulto, può capitare in qualsiasi momento dell'anno. Tuttavia, in genere, la stagione in cui i contagi raggiungono il loro picco è l'inverno. Come mai? È colpa del freddo? Sì, ma non direttamente; più nel dettaglio:

  • Il freddo blocca il meccanismo di difesa fisiologico contro i virus respiratori, cioè quello delle ciglia della mucosa
  • Il movimento delle ciglia presenti sulle cellule delle mucose, infatti, è deputato a bloccare ed espellere qualsiasi materiale che entri nel naso, compresi i virus
  • Se l'aria che respiriamo è molto fredda, come in inverno, le ciglia sono "congelate" e intirizzite
  • Il loro movimento è dunque molto limitato, e la loro funzione di difesa è indebolita
  • In questo momento di debolezza, i virus riescono a oltrepassare la barriera e a colonizzare le alte vie respiratorie.

Ed ecco che inizia l'infezione virale.

Un altro motivo della maggiore incidenza del raffreddore in inverno è la tendenza a raccogliersi in luoghi chiusi (e spesso affolati), dove i virus possono circolare con più comodità. È quello che abbiamo sperimentato, negli ultimi 2 anni, con i contagi da CoVid19.

Raffreddore neonato: quando e perché

Il raffreddore tra i bambini, in età scolare e pre-scolare, è abbastanza frequente: il sistema immunitario si sta formando e rafforzando, e i contatti con altre persone sono ormai all'ordine del giorno. Molto più raro è invece il raffreddore neonato, dato che:

  • nel primo mese di vita, il piccolo può ancora sfruttare le riserve di anticorpi della mamma, acquisiti durante i 9 mesi di gravidanza
  • nei mesi successivi, queste difese vengono meno e il neonato è più delicato e vulnerabile ma, d'altra parte, i suoi contatti sociali sono estremamente ridotti.

Ecco perché, se il raffreddore si manifesta, i genitori del neonato devono prestare maggiore attenzione ed essere molto prudenti.

Come capire se il neonato ha il raffreddore: sintomi

Innanzitutto, bisogna fare una distinzione tra i sintomi del raffreddore nel neonato e il respiro rumoroso. Molto spesso, infatti, i lattanti di pochi mesi hanno la tendenza a respirare in maniera rumorosa. Specialmente mentre dormono, emettono dei ronfi, dei grugniti o altri suoni anomali che il genitore interpreta come segnali di naso chiuso o di vie respiratorie ingolfate dal catarro. In realtà, se solo di questo si tratta, è assai probabile che il piccolo non abbia nessuna infezione.

I sintomi del raffreddore neonato, invece, sono ben chiari. E per fortuna, visto che la diagnosi, in questi casi, si può basare solo ed esclusivamente sui sintomi percepiti dall'esterno dai genitori. 

Questi segnali possono comprendere:

  • Naso che gocciola (rinorrea). Il raffreddore neonato inizia quasi sempre con il naso che cola e produce un acquetta chiara, trasparente. Dopo qualche giorno, invece, il muco diventa più denso e cambia colore, diventando giallo-verde;
  • Naso chiuso
  • Starnuti
  • Mal di gola
  • Gola arrossata
  • Tosse
  • Febbre
  • Occhi rossi
  • Sonno difficoltoso
  • Irritabilità
  • Inappetenza
  • Stanchezza o sopore

Raffreddore neonato: cosa aspettarsi

Appurato, da un'analisi dei sintomi, che ti trovi di fronte a un raffreddore neonato, niente paura. Si tratta pur sempre di un'infezione poco grave, che non ha generalmente complicanze e che si risolve nel giro di qualche giorno: 4-5 in media.

È bene invece approfondire l'infezione e recarsi dal pediatra quando il quadro si aggrava con altri sintomi, come:

  • vomito
  • colorito bluastro delle labbra
  • tosse insistente
  • affanno del respiro (in gergo medico, distress respiratorio)

In questi casi, infatti, potresti trovarti di fronte a un'infiammazione dei bronchi e/o dei bronchioli (bronchite e/o bronchiolite). Questo accade quando i virus del raffreddore oltrepassano tutte le barriere e raggiungono le vie respiratorie più basse.

Altre complicanze possono coinvolgere i seni paranasali o le orecchie, provocando episodi di sinusite oppure otite.

La terapia per il raffreddore nei lattanti

Cosa fare per far passare il raffreddore a un neonato? È bene dirlo subito: tutti i pediatri e i medici in generale sono concordi sull'evitare il ricorso ai farmaci. Il raffreddore nel neonato, infatti, sparisce spontaneamente entro qualche giorno; tutto ciò che si può fare è alleviare i sintomi, soprattutto considerando che il piccolo non è ancora in grado di soffiarsi il naso da solo.

Ecco cosa fare:

  • lavaggi nasali, da effettuare con una siringa riempita di soluzione fisiologica o una soluzione salina, oppure con gli appositi strumenti (pipette) che puoi comprare in farmacia. Mi raccomando, se usi una siringa, rimuovi l'ago! I lavaggi nasali sono utili perché aiutano il nasino a liberarsi dai tappi creati dalle secrezioni.
  • mantieni alta l'idratazione del neonato. Dagli da bere, e continua con l'allattamento se allatti, perché tosse e febbre possono provocare una perdita di acqua importante.
  • cerca di mantenere un buon livello di umidità nella stanza del piccolo, e in generale in tutta la casa. Un ambiente umido è utile in più sensi: favorisce lo scioglimento del muco, diminuisce la congestione nasale, permette di ripristinare nel più breve tempo possibile il buon funzionamento delle ciglia cellulari. 
  • fai riposare il piccolo. Il corpo del neonato ha bisogno di utilizzare tutte le sue energie per difendersi dagli attacchi: ecco perché deve stare a riposo, dormire ogni volta che ne ha bisogno, evitare qualsiasi piccolo stress. 
  • solleva la testa durante il sonno. Metti un cuscino sotto la testa del piccolo mentre dorme: tenere la testa sollevata favorisce una migliore respirazione e aiuta il muco a defluire, mentre la posizione completamente orizzontale tende a peggiorare la respirazione e ad aumentare il fastidio dato dal raffreddore. 

Come prevenire il raffreddore nel neonato

Insomma, il raffreddore nel neonato non è certo una cosa grave, ma è comunque parecchio fastidiosa. Ed è pur sempre un'infezione. Per risparmiare al piccolo intasamenti troppo frequenti, l'ideale è adottare una serie di misure quotidiane che permettano di prevenire sul nascere la comparsa del raffreddore.

  • La più evidente: tieni lontano il bambino da persone malate, che starnutiscono o tossiscono! Niente visite per un po'.
  • Se sono la mamma, il papà o i fratellini/le sorelline ad avere un raffreddore in corso, è importante imparare a soffiare il naso nel fazzoletto, a starnutire nel gomito, a tossire con la mano davanti alla bocca. E poi, sempre, lavarsi molto bene le mani con il sapone (in alternativa, igienizzarle con un gel apposito contenente alcool).
  • Lavarsi sempre le mani prima di accarezzarlo, prenderlo in braccio o dargli da mangiare.
  • Lavare o disinfettare periodicamente ciucci, giocattoli, vestiti.
  • Evitare trasporti pubblici o luoghi affollati.
  • Limitare il contatto con altri bambini.
  • MAI, mai, esporre il neonato al fumo, anche indiretto.
Perché disinfettare oggetti e superfici? Perché i virus del raffreddore sono estremamente tenaci e resistenti: possono sopravvivere sugli oggetti (in determinate condizioni) anche per 2-3 ore. È quindi possibile, in quell'arco temporale, venire contagiati tramite contatto con quegli oggetti.

E se nonostante tutto, il neonato prende il raffreddore… guarda il lato positivo

È vero, l'abbiamo ripetuto fin qui: se possibile, dobbiamo sempre cercare di evitare il raffreddore al neonato. Ma se, nonostante tutti i nostri sforzi e le nostre attenzioni, il piccolo si infetta comunque, proviamo a pensare al lato positivo - fa strano pensare che ci sia, ma c'è davvero!

Medici ed esperti, infatti, sono concordi nel ritenere che un raffreddore da neonato sia comunque utile a sviluppare anticorpi e sistema immunitario. Contrarre una leggera infezione da piccoli, anche neonati, è un ottimo modo per allenare il proprio corpo a reagire agli agenti infettivi.

In sostanza, proprio come accade per i bambini più grandi e per gli adulti, anche i lattanti producono gli anticorpi della memoria, ossia agenti del sistema immunitario capaci di memorizzare l'incontro con un certo tipo di virus e difendere, successivamente, il corpo da un secondo o un terzo o un quarto incontro con lo stesso tipo di virus.