Singhiozzi neonato: perché il piccolo ha il singhiozzo? Come farlo passare?

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Redazione
28 Febbraio 2022
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Singhiozzi neonato: perché il piccolo ha il singhiozzo? Come farlo passare?

Singhiozzi neonato: mamme, papà, non preoccupatevi! I singhiozzi sono assolutamente naturali nel 99% dei casi. Ma da cosa sono causati? A quali rimedi ricorrere per interrompere il singhiozzo e come prevenirlo? E quando, eventualmente, il singhiozzo deve far suonare un campanello dall'allarme?

Hic! Hic! Eccolo lì, di nuovo: è il fastidioso singhiozzo, che insorge proprio mentre il piccolo mangia o ha appena finito di poppare. Fastidioso, appunto, ma nulla di più. I singhiozzi neonato sono comuni a tutti - o quasi - i lattanti, e non indicano nulla se non una gran voglia di nutrirsi e crescere.

In questo articolo vediamo insieme:

Singhiozzi neonato: niente paura, non sono pericolosi

Innanzitutto, non c'è nulla di cui preoccuparti. I singhiozzi nel neonato non sono nulla di pericoloso: non sono sintomo di malessere o malattie. Il più delle volte, per il neonato, il singhiozzo non è nemmeno fastidioso.

I singhiozzi nel neonato, in realtà, sono fisiologici. Sembrerebbero essere utili a emettere l'eccesso di aria accumulato nello stomaco in modo del tutto naturale. Per il bimbo o la bimba, non provocano alcun fastidio. Pensa che il feto sperimenta questo meccanismo corporeo già negli ultimi mesi di vita dentro la pancia della mamma, probabilmente come allenamento alla respirazione.

L'unico caso in cui può provocare del fastidio o malessere nel neonato, è quando il singhiozzo dura più di 4 o 5 minuti. In quel caso, puoi provare a farlo passare con alcuni semplici rimedi, che ti spieghiamo qui sotto. 

Cos'è il singhiozzo

Per capire che il singhiozzo nel neonato non è nulla di preoccupante ma, anzi, è fisiologico, è forse utile scoprire prima cosa sia il singhiozzo e come si inneschi.

Il singhiozzo è fondamentalmente uno spasmo della gola, con un'improvvisa e repentina chiusura delle glottide faringea (le corde vocali), causata da una contrazione involontaria e irregolare del diaframma. 

Il diaframma, forse già lo sai, è quel muscolo posto tra la cavità toracica e i muscoli dell'addome; è proprio il diaframma che, grazie al suo moto costante di contrazione e rilassamento, assicura una respirazione corretta e profonda.

  • Quando inspiriamo, il diaframma si contrae e si abbassa
  • Quando espiriamo, il diaframma si rilassa e risale, permettendo il parziale svuotamento dei polmoni.

È proprio l'alterazione di questo ritmo, con una contrazione errata del diaframma, a causare l'insorgenza dei singhiozzi che, ripetiamo, sono del tutto naturali. Capita al neonato, tanto quanto agli adulti, e non solo agli esseri umani ma anche - pensa un po'! - ai gatti, ai cani e ai conigli.

Perché viene il singhiozzo 

Ma a cosa è dovuta questa involontaria e spasmodica contrazione del diaframma? In alcuni casi, il singhiozzo è legato ad un apparato digestivo non ancora perfettamente formato. Ma, il più delle volte, i fisiologi sono concordi nel ritenere che i singhiozzi, nel neonato più che nell'adulto, costituiscano un riflesso involontario (come lo starnuto, lo sbadiglio o il colpo di tosse) funzionale a rimuovere l'aria dallo stomaco.

La causa principale sarebbe quindi l'ingestione di aria e il suo accumulo nello stomaco. Questo può succedere quando il neonato:

  • succhia dal seno troppo velocemente
  • inghiotte aria durante la poppata
  • è molto affamato oppure eccitato e poppa male, ingerendo troppa aria.

In alcuni casi, i singhiozzi possono anche essere causati da uno sbalzo di temperatura.

Normalmente, i singhiozzi nel neonato si verificano a una velocità tra 4 e 60 al minuto. Può durare qualche secondo o qualche minuto, e non provocare nessun fastidio al piccolo. Solo quando si prolunga oltre i 3-4 minuti, può diventare fastidioso, e in quel caso è utile ricorrere ad alcuni semplici rimedi per bloccare la contrazione e ristabilire il normale ritmo respiratorio.

Come fermare i singhiozzi del neonato

Appurato che i singhiozzi neonato non sono nulla di grave, e che nella maggior parte spariscono da soli così come sono arrivati, vediamo come risolvere il fastidio che possono causare ai piccoli se si protraggono per più di 3-4 minuti. I rimedi sono semplici e facilissimi da eseguire; si basano tutti sullo stesso principio: quella della deglutizione.

  • Il primo metodo, quello che forse conosciamo tutti, genitori e non, è trattenere il respiro. Fare un lungo e profondo respiro, e poi rimanere in apnea per 10-15 secondi, infatti, aiuta il diaframma a rilassarsi. Di conseguenza, il muscolo può riprendere il suo fisiologico ritmo di lavoro
  • Un altro rimedio consiste nel dare al neonato alcuni sorsi di acqua dal cucchiaino, stimolando il movimento della deglutizione
  • Per lo stesso motivo, può essere utile fargli succhiare il ciuccio per qualche secondo, massaggiandogli la schiena
  • Ancora, puoi riattaccarlo al seno, così che il movimento dell'apparato digerente provocato dall'azione di poppare riporti il diaframma in distensione
  • Infine, è utile anche provocare uno starnuto: il movimento repentino aiuta a contrastare il movimento involontario del diaframma e a fermare i singhiozzi.

Come fare per provocare lo starnuto? È più facile di quanto sembri: è sufficiente passare delicatamente un dito sul nasino un paio di volte, e il piccolo reagirà starnutendo.

I rimedi della nonna (che, a volte, funzionano)

Se i rimedi di cui abbiamo parlato qui sopra si basano sull'evidenza scientifica che il movimento di deglutizione aiuti il diaframma a rilassarsi, ci sono anche altri rimedi che potremmo definire "della nonna", ossia rimedi privi di base scientifica ma giudicati utili in base all'esperienza comune

Alcuni di essi sono: 

  • Ingerire dell'acqua molto rapidamente a piccoli sorsi
  • Ingerire del ghiaccio finemente tritato
  • Inghiottire alla svelta un cucchiaino di zucchero (i granuli stimolerebbero il diaframma)
  • Bere un cucchiaino di aceto o di limone (grazie alla loro acidità, provocherebbero una lieve contrazione dell'esofago che interrompe lo spasmo del diaframma).

È chiaro che, trattandosi di singhiozzi di neonato, ingerire ghiaccio, zucchero o acidi non sia particolarmente salutare: se questi rimedi funzionano bene per un adulto, sono sicuramente meno indicati per i bambini appena nati!

Come prevenire il singhiozzo

Per evitare che il neonato ingerisca un'eccessiva quantità di aria durante la poppata, o che soffra a causa di sbalzi di temperatura, l'ideale è:

  • fargli fare il ruttino appena finito di poppare, così che eventuali bolle d'aria fuoriescano dallo stomaco
  • fargli fare pause durante la poppata oppure metterlo in una posizione più comoda, così che si rilassi e succhi più lentamente
  • mantenere costante la temperatura da un ambiente all'altro della casa, per esempio dalla camera al salotto, o dalla cameretta al bagno, così che il piccolo non patisca eccessivamente la differenza di microclima e reagisca singhiozzando.

Cosa non fare mai per fermare i singhiozzi

A volte può capitare che nessuno di questi rimedi funzioni e i singhiozzi del neonato continuino ad angosciare mamma, papà, nonni e zii. È una situazione frustrante perché tutto ciò che si vorrebbe è far stare meglio il piccolino, e si è disposti a tutto pur di riuscirci. Tuttavia, non bisogna farsi prendere dal panico, e nemmeno lanciarsi in interventi che risulterebbero più dannosi che altro.

Una cosa da non fare mai, ad esempio, è agire come se di fronte aveste un adulto e bloccare forzatamente il respiro. Mai, quindi, stringere le narici del neonato per cercare di rilassare il diaframma: è una manovra estremamente pericolosa per il corpicino del piccolo.

Lo stesso vale per il rimedio dello "spavento": causerebbe un'ulteriore contrazione del diaframma, spingendo istintivamente il bimbo a respirare ancora più velocemente e a ingerire ancora più aria.

Quando i singhiozzi del neonato devono destare sospetti

Abbiamo ripetuto più volte che i singhiozzi neonato, occasionali e transitori, sono assolutamente fisiologici: capitano a tutti, chi più chi meno in base alla predisposizione naturale, e sono un riflesso involontario causato dall'ingestione di aria. Eppure, ci sono alcuni casi limite in cui il singhiozzo diventa sospetto ed è meglio approfondire la questione portando il neonato dal pediatra.

Quesi casi limite sono:

  • quando i singhiozzi durano ore
  • quando si protraggono addirittura per giorni, senza pause o con brevissimi stop tra un attacco e l'altro

Quando il singhiozzo diventa una costante nella vita del neonato, infatti, può essere sintomo di problemi più seri, dal semplice mal di gola fino alla pericardite (infiammazione del tessuto esterno del muscolo cardiaco) e ai problemi renali, passando per il reflusso gastroesofageo, le cisti nella gola o l'alterazione dei centri nervosi che regolano il riflesso involontario.

Chiaramente, quando si verificano queste condizioni, è fondamentale portare il neonato dal pediatra: solo il medico, con le dovute analisi, sarà in grado di disegnare il quadro diagnostico e indicare la terapia più adatta. 

Curiosità: si dice singhiozzo o singulto?

Concludiamo con una curiosità: è più corretto chiamarli singhiozzi oppure singulti? In realtà, le due parole hanno origini diverse e indicavano, in passato, cose diverse.

  • Singhiozzo è un termine onomatopeico che serviva a descrivere il suono ("hic") prodotto dalla brusca chiusura della glottide dopo la contrazione forzata dei muscoli respiratori.
  • Singulto, invece, è il termine medico che descrive la forte e profonda ingestione di aria associata a lunghi e ininterrotti pianti.

Oggi, in realtà, i due termini sono usati in modo indifferente.